Se l’innovazione digitale spinge l’immunoallergologia pediatrica

Alberto E. Tozzi

Area di Ricerca Malattie Multifattoriali e Malattie Complesse, Ospedale Bambino Gesù, Roma

Senza nessun preavviso siamo improvvisamente piombati in un’epoca che impone una riflessione urgente sul futuro. La pandemia da SARS-COV-2 ha cambiato radicalmente il paradigma dell’assistenza sanitaria e difficilmente questo cambiamento sarà temporaneo. È il momento in cui le soluzioni innovative, comprese quelle tecnologiche, entrano prepotentemente in campo perché risolvono alcuni dei punti chiave dell’emergenza pandemica: la rapidità di azione, la necessità di mantenere distanze sociali, il supporto all’autonomia del paziente, la semplificazione. Non è un caso che le prestazioni mediche da remoto abbiano subìto un’improvvisa impennata perfino nel nostro Paese dove abbiamo finalmente preso coscienza del fatto che la telemedicina è uno strumento utile e affidabile. Molte applicazioni tecnologiche riguardano specificamente l’allergologia e hanno implicazioni pratiche per la pediatria. La lezione che stiamo imparando, volenti o nolenti, è che la pressione dell’emergenza ci costringe a pensare nuovi processi e a capire che questa è l’essenza dell’innovazione, laddove la tecnologia rappresenta solo uno strumento a supporto.

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