La citologia nasale nella diagnostica e nel monitoraggio della rinite nel bambino

a cura della Commissione Rinosinusite e Congiuntivite della SIAIP: Cristiana Indolfi 1, Francesco Paolo Brunese 1, Dimitri Poddighe 3, Rossella Carello 4, Francesca Occasi 5, Anna Maria Zicari 5, Michele Miraglia del Giudice 1

1 Clinica Pediatrica, Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”; 2 Pediatra di famiglia - ASL Caserta; 3 S.C. Pediatria, Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia; 4 U.O Allergologia Pediatrica, Ospedale San Pietro, Fatebenefratelli, Roma; 5 Dipartimento di Pediatria e Neuropsichiatria Infantile, “Sapienza” Università di Roma

Le linee guida ARIA (Allergic Rhinitis and its Impact on Asthma) riportano una nuova e più completa classificazione delle rinopatie dove sono descritte numerose entità nosologiche ben codificate dal punto di vista della loro espressione cellulare come la forma neutrofila (NARNE), eosinofila (NARES), mastocitaria (NARMA) e l’ultima scoperta la forma eosinofilo – mastocitaria (NARESMA). L’utilizzo della citologia nasale, quale tecnica diagnostica, consente oggi la caratterizzazione di quasi tutte le forme di riniti croniche/ricorrenti che un tempo rientravano nella definizione di riniti vasomotorie. La tecnica citologica prevede il prelievo di cellule superficiali della mucosa nasale, la loro fissazione e la colorazione su vetrino e l’osservazione al microscopo. ll prelievo citologico può essere effettuato con un tampone sterile o con una piccola curette mediante scraping. La citologia nasale consente quindi un notevole miglioramento diagnostico nell’ambito delle rinopatie e di conseguenza la possibilità di attuare una strategia terapeutica più mirata ed efficace.

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