Is nutraceutical supplementation appropriate for COVID-19 management?

A cura di Bianca Laura Cinicola

UOS Immunologia e Allergologia Pediatrica, Dipartimento Materno Infantile e Scienze Urologiche, AOU Policlinico Umberto I, Roma, Sapienza Università di Roma

DOI 10.53151/2531-3916/2021-6

Dalla sua prima descrizione a Wuhan, in Cina, nel dicembre 2019, la malattia da coronavirus 2019 (COVID-19), causata dal virus SARS-CoV-2, si è diffusa in tutto il mondo determinando allo stato attuale più di 210 milioni di casi a livello globale, sempre in progressivo aumento.

La trasmissione di SARS-CoV-2 avviene principalmente attraverso l’inalazione di droplets e l’infezione può presentarsi con un ampio spettro di manifestazioni cliniche di intensità estremamente variabile, che comprendono sintomi lievi fino allo sviluppo di una grave compromissione sistemica. La gravità delle manifestazioni cliniche può variare inoltre con l’età e la presenza di comorbidità. La complicanza più temibile è lo sviluppo della sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS), determinata dalla rapida replicazione di SARS-CoV-2 nei polmoni, che può innescare un’intensa risposta immuno-infiammatoria. 

I processi chiave che risultano fondamentali nella fisiopatologia del danno polmonare causato dall’infezione da SARS-CoV-2 includono il danno diretto del virus sulle cellule epiteliali ed endoteliali polmonari e l’intensa e rapida replicazione virale. Tali fattori determinano una continua e non regolata attivazione del sistema immunitario dell’ospite, con successiva attivazione di un’incontrollata cascata infiammatoria, che portano allo sviluppo di una sindrome da rilascio di citochine. 

Inoltre, tra i principali meccanismi patogenetici, il legame di SARS-CoV-2 al recettore per l’enzima di conversione dell’angiotensina di tipo 2 (ACE2) favorisce non solo l’entrata del virus nella cellula ma anche la riduzione dell’espressione dell’ACE2 sulla superficie cellulare. Tale  processo conduce a una disregolazione del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS), con conseguente aumento della produzione di specie reattive dell’ossigeno responsabili dello stress ossidativo, contribuendo al danno tissutale cellulare e vascolare. 

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