Gli antistaminici

Gian Luigi Marseglia 1 , Amelia Licari 1 , Fabio Cardinale 2 , Eustachio Nettis 3 , Diego Peroni 4 , Giampaolo Ricci 5 , Carmelo Salpietro 6 , Attilio Boner 7

1 Dipartimento di Scienze Clinico-Chirurgiche, Diagnostiche e Pediatriche, Università degli Studi di Pavia, Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, Pavia; 2 UOC di Pediatria Generale e Allergo-Pneumologia, Azienda Ospedaliero-Universitaria "Consorziale-Policlinico", Ospedale Pediatrico Giovanni XXIII, Bari; 3 Sezione di Allergologia e Immunologia Clinica, Dipartimento di Medicina Interna e Malattie Infettive, Università di Bari; 4 Dipartimento di Scienze Mediche, sezione di Pediatria, Università di Ferrara; 5 Clinica Pediatrica, Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche, Università di Bologna; 6 Dipartimento di Patologia Umana dell'Adulto e del Bambino, UOC di Genetica e Immunologia Pediatrica, Università di Messina; 7 U.O.C. di Pediatria, Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata, Policlinico G.B. Rossi, Università di Verona

L’istamina è un mediatore chimico contenuto principalmente nei mastociti tessutali, nei basofili circolanti e nei neuroni. Viene rilasciata da queste cellule in risposta a vari stimoli immunologici e non immunologici e svolge le sue funzioni fisiologiche attraverso il legame a recettori specifici. L’istamina endogena, oltre ad essere il principale mediatore della risposta allergica immediata, svolge molteplici funzioni: partecipa alla regolazione della secrezione gastrica, gioca un importante ruolo come neurotrasmettitore a livello del SNC e possiede attività immunomodulante. La conoscenza del ruolo svolto dall’istamina in varie patologie e l’importanza dei recettori nell’estrinsecazione clinica dei suoi effetti hanno rilevanti implicazioni sotto il profilo terapeutico. Gli antistaminici, tra i farmaci più prescritti in età pediatrica, sono infatti in grado di modulare in maniera reversibile tali recettori, almeno in parte per un’affinità strutturale di molti di essi con l’istamina, antagonizzandone in maniera specifica l’azione. Questi farmaci costituiscono pertanto un ausilio essenziale nel trattamento delle patologie istamino-mediate.

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