Esposizione ad inquinanti ambientali e rischio di allergie nel bambino

Giuliana Ferrante* **, Velia Malizia**, Roberta Antona**, Laura Montalbano**, Stefania La Grutta* **

* Dipartimento di Scienze per la Promozione della Salute e Materno Infantile “G. D’Alessandro”, Università degli Studi di Palermo; ** Istituto di Biomedicina e Immunologia Molecolare (IBIM) “A. Monroy”, Consiglio Nazionale delle Ricerche, Palermo

L’aumentata prevalenza in tutto il mondo di patologie allergiche in età pediatrica è stata correlata all’aumentata esposizione ad inquinanti ambientali ed ai processi di urbanizzazione, soprattutto nei paesi industrializzati. L’aumento delle temperature registrato negli ultimi anni è responsabile dell’anticipo della stagione pollinica primaverile, del prolungamento del periodo di fioritura, dell’aumentata produzione di pollini e del cambiamento delle aree di diffusione delle principali specie di piante, con effetti importanti sulla salute, specie nei soggetti affetti da pollinosi. Tra gli inquinanti ambientali interni il fumo di tabacco, i miceti e l’umidità, gli allergeni domestici (acari della polvere, alternaria, blattella e derivati epiteliali di cane e gatto) rappresentano i principali fattori di rischio per asma in età pediatrica. È importante avviare piani di azione volti a ridurre i rischi ambientali per la salute dei bambini e favorire lo sviluppo dell’informazione sul tema ambiente e salute.

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