Editoriale

Marzia Duse, Giampaolo Ricci

Non possiamo iniziare questo editoriale senza ricordare un amico che ci ha lasciati prematuramente: Giovanni. Troverete la commemorazione, fatta da Alberto Martelli a nome del Direttivo della SIAP, una sintesi della sua vita di appassionato studioso delle malattie allergiche; ma vogliamo anche noi ricordare lo spessore del suo grande contributo alla crescita della Rivista, la sua arguta e disincantata vena polemica e siamo fiduciosi che dal Cielo ci starà seguendo con il suo affabile sorriso. Ci mancherà molto. 

In questo numero due della RIAP vengono svolti temi di particolare interesse. La FAD è stata coordinata da Fabio Cardinale su I principali Inborn Errors of Immunity (IEI) a fenotipo atopico: come riconoscerli ed intervenire. Si tratta di un grande lavoro di sintesi che prova a trovare i collegamenti tra le malattie sottese da errori congeniti dell’immunità o immunodeficienze congenite e le manifestazioni atopiche. Mentre le prime sono malattie rare o rarissime, l’atopia come è noto è estremamente frequente ma le manifestazioni atopiche non di rado possono caratterizzare in misura più o meno pesante anche alcune immunodeficienze congenite. Nell’ultima decade, l’evoluzione e la maggiore accessibilità delle tecnologie di sequenziamento genico in combinazione con il miglioramento nella interpretazione dei dati genomici hanno determinato un aumento esponenziale del riconoscimento e della descrizione di casi di immunodeficienze con manifestazioni atopiche anche assai complesse; proprio in questo contesto, Milner et al. hanno proposto l’espressione Primary Atopic Disorders per definire questo gruppo di disordini monogenici con predominante fenotipo infiammatorio/allergico. (Primary atopic disorders. Annu Rev Immunol 2020;38:785-808). All’interno di questo gruppo sono incluse: a) le sindromi da Iper-IgE; b) la sindrome di Omenn; c) la sindrome di Wiskott-Aldrich e sindromi simil-WAS; d) la sindrome legata all’X da immunodisregolazione-poliendocrinopatia-enteropatia e sindromi simil-IPEX; e) le CBM-patie da mutazioni in geni associati al complesso CBM. Ma la classificazione è anche più complessa e bisogna inoltre porre attenzione a numerosi altri disordini che per affinità clinica o immunopatogenetica possono essere ricondotti ai principali raggruppamenti di malattie ed entrare perciò in diagnosi differenziale. È un articolo da leggere con attenzione perché ci può guidare a “vedere” e identificare – all’interno del vasto ed eterogeneo mare della atopia – quelle condizioni che ci devono far sospettare un quadro più complesso: da conservare e tirare fuori dal cassetto quando ci troviamo di fronte a situazioni cliniche dubbie.

Dalla Commissione “Nuove tecnologie digitali” coordinata da Salvatore Tripodi è uscito, e segnaliamo, questo articolo su Qualità dell’aria e qualità della vita: quali strumenti abbiamo per difenderci (o ci offrono gli store). Come ben sappiamo da anni si stanno proponendo modelli digitali di interazione medico-paziente e altro. Ora, sulla spinta della crisi pandemica da COVID, come ben sappiamo, sono emerse nuove e più articolate applicazioni digitali applicate anche alla salute e all’ambiente. In questo articolo vengono sottolineate alcune applicazioni fra le più diffuse, riguardanti le informazioni in tempo reale sugli allergeni dei pollini e la qualità dell’aria che respiriamo. L’impatto pratico che offre al lettore è tangibile: vengono elencati e valutati i principali siti di informazione aerobiologica, meteorologica e di qualità dell’aria presenti in Italia, ma non solo. Ci si diffonde infatti anche nella analoga descrizione delle app più scaricate tra quelle disponibili negli store per la previsione delle concentrazioni polliniche e della qualità dell’aria. Conoscere e usufruire di queste nuove tecnologie è fondamentale per i pediatri allergologi, per aggiornarsi personalmente e soprattutto per poter diffondere queste conoscenze ai propri pazienti.

Sempre dell’ambiente ci parla la Commissione coordinata da Giovanni Traina con il lavoro L’impatto dell’inquinamento atmosferico nelle malattie allergiche respiratorie pediatriche. L’inquinamento atmosferico, sia outdoor che indoor, ha un ruolo significativo nello sviluppo di sintomi e nell’aggravamento di patologie respiratorie, con impatto a breve e a lungo termine sui bambini. Diversi studi in epoca pre- e post-natale hanno dimostrato che la precocità e la durata della esposizione agli inquinanti sono correlate con la gravità dei sintomi respiratori. In questo lavoro vengono presi in considerazione i meccanismi patogenetici che sono coinvolti in particolare nell’aggravamento della patologie respiratorie allergiche e si suggeriscono di conseguenza alcuni possibili comportamenti da adottare per evitare/ridurre la esposizione a inquinanti.

A seguito dell’articolo pubblicato nel numero scorso della Rivista, la Commissione diagnostica coordinata da Franco Paravati ci propone il Percorso diagnostico dell’orticaria cronica inducibile. È la prosecuzione logica dell’approccio all’orticaria e ci fornisce strumenti molto utili e semplici, aggiornati alle ultime guide internazionali. Sicuramente queste informazioni ci aiuteranno nella gestione pratica di questa condizione che, proprio per la sua peculiarità complessa, viene gestita a volte in modo fantasioso, senza seguire le linee di buona pratica clinica.

Segnaliamo infine anche un aggiornamento di vivo interesse curato da Simona Barni, Dermatite da disinfettanti in corso di pandemia COVID-19. La necessità di mantenere l’igiene e la pulizia delle mani per prevenire la trasmissione del virus COVID-19 ha fortemente incrementato l’uso di saponi e disinfettanti. In questa revisione narrativa si puntualizza che “i disinfettanti per le mani a base di alcol con creme idratanti hanno minor rischio di causare sensibilizzazione e irritazione rispetto ai saponi e ai detergenti sintetici “. Gli Autori ci suggeriscono anche alcune raccomandazioni su come trattare e prevenire l’insorgenza di queste dermatiti.

Quando leggerete questo editoriale sarà iniziata l’estate: auguriamo a tutti un sereno periodo di riposo attivo sia per il corpo che per lo spirito.

Buone vacanze

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