Diagnosi differenziale dell’orticaria acuta del bambino

A cura della Commissione Orticaria della SIAIP: Domenico Minasi 1 (coordinatore), Sara Manti 2, Fernanda Chiera 3, Amelia Licari 4

1 UOC di Pediatria, Grande Ospedale Metropolitano, Reggio Calabria; 2 UOC di Broncopneumologia Pediatrica e Fibrosi Cistica, Ospedale San Marco, Università di Catania; 3 UOC di Pediatria, Azienda Sanitaria Provinciale Crotone; 4 UOC di Pediatria, Policlinico San Matteo, Università di Pavia

L’orticaria è una manifestazione cutanea molto comune in età pediatrica. In base alla durata dei sintomi cutanei, l’orticaria può essere distinta in acuta e cronica. L’orticaria acuta, che ricorre per meno di sei settimane, è la forma di orticaria di più frequente riscontro in età pediatrica, con una prevalenza superiore al 10%. Nella maggior parte dei casi si tratta di una manifestazione benigna, di lieve entità, di breve durata ed a risoluzione spontanea. Clinicamente, il segno che tipicamente contraddistingue l’orticaria è il pomfo, un’eruzione cutanea che si presenta come un’area eritematosa ed edematosa, intensamente pruriginosa, ben circoscritta e di varia forma, con bordi netti o serpiginosi e con diametro variabile da pochi millimetri a diversi centimetri. In circa il 40% dei casi l’orticaria può associarsi ad angioedema. L’orticaria acuta si associa frequentemente a processi infettivi a carico delle vie aeree superiori o dell’apparato urinario. Più di rado è espressione di patologia allergica e può, in alcuni casi, essere una delle manifestazioni cliniche dell’anafilassi. La diagnosi di orticaria acuta è clinica e richiede un’attenta valutazione della storia anamnestica del paziente ed un accurato esame obiettivo. Nonostante sia una condizione clinica dalle caratteristiche ben definite, l’orticaria acuta può spesso presentarsi in modo variabile da un paziente all’altro e può essere confusa con altre patologie delle cute che si manifestano con eruzioni cutanee e prurito, è quindi fondamentale che il pediatra sia in grado di riconoscerle e differenziarle.

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