Anafilassi da esercizio cibo-dipendente o meglio da sommazione

A cura della Commissione Allergie Alimentari della SIAIP: Giovanni Cosimo Indirli 1, Caterina Anania 2, Barbara Cuomo 3, Enza D’Auria 4, Fabio Decimo 5, Violetta Mastrorilli 6, Angelica Santoro 7, Marco U.A. Sartorio 4, Elisabetta Veronelli 8, Mauro Calvani 9 (coordinatore)

1 Pediatra e Allergoimmunologo-Coordinatore Regionale della SIAIP per le Regioni Puglia e Basilicata; 2 Dipartimento Materno Infantile e Scienze Urologiche, Policlinico Umberto I, “La Sapienza” Università di Roma; 3 UOC di Pediatria, Ospedale Belcolle, Viterbo; 4 Clinica Pediatrica, Ospedale dei Bambini Vittore Buzzi-Università degli Studi di Milano; 5 UOC di Pediatria Generale e Specialistica, Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”, Napoli; 6 UOC Pediatria e Pronto Soccorso, Ospedale Giovanni XXIII, Bari; 7 Clinica Pediatrica, Dipartimento di Medicina e Chirurgia, Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, Università di Parma; 8 UO Pediatria, Ospedale di Garbagnate-ASST Rhodense; 9 UOC di Pediatria, Azienda Ospedaliera S. Camillo-Forlanini, Roma

L’anafilassi da esercizio cibo dipendente (FDEIA) può essere inquadrata nella più ampia categoria della anafilassi da sommazione e ne costituisce l’evenienza più comune. I fattori che si sommano sono l’ingestione di un alimento e l’esercizio fisico ma, in alcuni casi, è necessario l’intervento di altri cofattori (FANS, alcol, infezioni, o particolari con

dizioni ambientali). Ne esistono 2 tipi: quella alimento specifica (sFDEIA), la più frequente, in cui l’anafilassi si verifica solo se in concomitanza con l’esercizio si assume un dato alimento cui si è sensibilizzati, e quella non alimento specifica (nsFDEIA), molto più rara, nella quale l’assunzione di qualunque alimento, verso cui non risulta alcuna sensibilizzazione, è in grado di indurre l’anafilassi. Diversi gli alimenti chiamati in causa: il grano, in particolare l’allergene gliadina omega-5 (Tri a19), è il principale alimento implicato in Giappone e nei Paesi Europei. Oltre al grano, gli alimenti più comunemente implicati sono i frutti di mare, i semi, i cereali, la frutta secca (nocciola, noce, pistacchi), la verdura (sedano, cavolo, pomodoro, cipolla, funghi), il latte e i derivati, le uova e la carne. I meccanismi patogenetici della FDEIA non sono ancora completamente noti. Nel lavoro, approfondiamo i diversi aspetti della patologia, affrontando anche i temi più controversi, riguardanti i criteri diagnostici e in particolare la modalità di esecuzione del Test di Provocazione e gli aspetti di comportamento pratico.

Scarica il PDF