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a cura della Commissione Aerobiologia, Inquinamento ambientale e Monitoraggio pazienti della SIAIP: Auro Della Giustina 1 , Alice Vignoli 2 , Mariangela Bosoni 3 , Maria Antonia Brighetti 4 , Massimo Landi 5 , Giuliana Ferrante 6 , Alessandro Travaglini 3 , Salvatore Tripodi 7

1  Servizio Sanitario Nazionale, Pediatra di Famiglia, Fornovo Taro (PR); 2  Policlinico di Modena, UO Dermatologia-ambulatorio di Allergologia; 3  UOC Pediatria Ospedale di Magenta (MI); 4  Centro Monitoraggio Aerobiologico, Università Studi Roma Tor Vergata; 5  Pediatria di Gruppo Asl TO1, Torino; 6 Dipartimento di Scienze per la promozione della salute e Materno-Infantile “G. D’Alessandro”, Università degli Studi di Palermo; 7  UOC Pediatria e Servizio di Allergologia Pediatrica, Ospedale “S. Pertini”, Roma

I funghi provocano talora disturbi dell’apparato respiratorio e sebbene alcuni semplici provvedimenti possano rivelarsi determinanti per prevenirne lo sviluppo in ambiente domestico, la loro ubiquità fa sì che essi si sviluppino sia outdoor che indoor. Un fattore predisponente allo sviluppo di asma bronchiale è la sensibilizzazione allergica, mentre l’inquinamento ambientale gioca un altro ruolo di rilievo anche nelle altre patologie legate all’esposizione a muffe: l’aspergillosi broncopolmonare allergica, la rinosinusite, la sick building syndrome e la sindrome da polveri organiche tossiche. L’immunoterapia specifica, in virtù del suo ormai accertato potere desensibilizzante, rappresenta un valido presidio terapeutico, specie in età pediatrica, con valenza preventiva proprio dello sviluppo di asma.

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