Editoriale

Giampaolo Ricci e Salvatore Barberi

Cari Soci e lettori,

Pochi giorni fa il Ministero della Salute ha pubblicato un aggiornamento all’atto di indirizzo, a cui hanno collaborato colleghi della nostra Società, su “Allergie alimentari e sicurezza del consumatore” (http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_2134_allegato.pdf.). In questo lavoro si spiega in modo chiaro e scientificamente ineccepibile cosa sono le allergie, quali test è opportuno fare ma soprattutto quali non fare perché scientificamente inappropriati. Ma quanti di noi, lo hanno saputo? Quanti non addetti ai lavori ne sono stati informati? Forse bisognerebbe associare a questi documenti un maggiore coinvolgmento dei media. La BBC inglese ha mandato in onda una breve intervista ad un ricercatore del Kings College, Dr Alexandra Santos dal titolo Why the world is becoming more allergic to food (https://www.bbc.com/news/health-46302780) intervento disponibile anche su youtube. Dobbiamo riflettere se anche in Italia non sia opportuno conquistare uno spazio maggiore per l’Allergologia e Immunologia Pediatrica.

L’ultimo numero del 2018 trova le Commissioni ancora molto attive, segno di produzione di alto livello scientifico e di una collaborazione fra esperti spesso anche amici.

A cura della Commissione Allergie Alimentari coordinata da Mauro Calvani vede la luce un review article sulle lipid transfer protein. È uno degli argomenti più scottanti per chi si occupa di allergia alimentari: di fronte ad una sensibilizzazione importante per questi allergeni, non forieri di una reazione grave come le storage protein, ma neanche così tranquillizzanti come le profilline, il quesito che spesso ci poniamo è: quando si deve prescrivere l’adrenalina autoiniettabile. Questo articolo cerca di far luce anche su questo argomento dettagliando le possibili cross-reattività fra i diversi alimenti.

A cura della Commissione Aerobiologia, Inquinamento ambientale e Monitoraggio pazienti coordinata da Auro Della Giustina, ci allarghiamo in un orizzonte più ampio: la relazione fra i cambiamenti climatici e le malattie allergiche. Conosciamo tutti il pericolo del riscaldamento della terra; come allergologi dobbiamo conoscere che influenze porta sulla formazione di pollini: produzione accelerata per l’anticipo della fioritura, incremento della allergenicità a causa dell’inquinamento; troverete queste ed altre osservazioni in questo lavoro. 

L’aumentata concentrazione nell’aria di allergeni inalanti aumenta il rischio di rinite allergica ed asma, nonché di riacutizzazioni di malattia in forme anche gravi. La Commissione Asma ha prodotto un interessante lavoro di sintesi sull’uso dei farmaci biologici nelle forme di asma grave: la nuova era non ha risolto tutti i dubbi: ancora non sappiamo per quanto tempo dobbiamo continuare queste terapie, e soprattutto cosa succede quando le abbiamo sospese. 

Amelia Licari e co. hanno voluto fare il punto sui risultati degli studi “real life”: per valutare l’efficacia in una condizione che trova solo dopo mesi o anni una risposta adeguata, è importante che vengano presi in considerazione anche questo tipo di studi. Queste considerazioni valgono particolarmente per l’immunoterapia allergene-specifica: infatti ”gli studi controllati sono scarsamente adattabili alla casistica ambulatoriale riscontrabile quotidianamente”.

Leggete con attenzione anche la sintesi fatta da Massimo Landi e co. sulla citologia nasale. Si può ben riconoscere che questa indagine può essere inquadrata come un modello per la medicina di precisione, riducendo l’empirismo di una terapia sintomatica tradizionale.

 

Cogliamo l’occasione per ringraziare dell’attenzione che ci è stata prestata e augurare a tutti i lettori e Soci un sentito augurio di Buon Natale e Felice Anno Nuovo.

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