Utilità della citologia congiuntivale nella diagnosi e nel monitoraggio terapeutico della cheratocongiuntivite Vernal

Pietro Fanelli, Laura Spadavecchia, Riccardina Tesse, Giuseppina Leonetti, Domenico De Robertis, Lucio Armenio, Luciano Cavallo, Matteo Gelardi*

Clinica Pediatrica, DIMO, Policlinico Universitario “A. Moro”, Bari; * Dipartimento di Oftalmologia e Otorinolaringoiatria, Policlinico Universitario “A. Moro”, Bari

La cheratocongiuntivite Vernal (VKC) è una malattia infiammatoria oculare cronica tipica dell’età pediatrica, ad eziopatogenesi ancora non completamente nota e trattata efficacemente con ciclosporina topica. Nell’epitelio della congiuntiva di pazienti con VCK si osservano infiltrati caratterizzati prevalentemente da mastociti ed eosinofili degranulati e in minor misura sono presenti anche polimorfonucleati, con un ruolo determinante nella patogenesi della malattia. Il numero di questi elementi immunoflogistici e la presenza di segni di sofferenza delle cellule congiuntivali (cariolisi, carioressi, vacuoli) si correla sempre alla gravità della patologia congiuntivale. È stata osservata la concomitante presenza di un’infiammazione nasale in pazienti con VKC, probabilmente legata al passaggio di cellule congiuntivali attraverso il condotto naso-lacrimale o per il contemporaneo coinvolgimento della congiuntiva e del naso. Lo studio citologico dell’epitelio congiuntivale e nasale, metodica di semplice esecuzione e di costo molto contenuto, consente di seguire nel tempo l’andamento della malattia e di monitorare l’efficacia della terapia nella VKC.

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