Ossigenoterapia ad alti flussi in età pediatrica: quali prospettive?

a cura della Commissione Asma della SIAIP: Lorenza Serradori1 Raffaele Amelio2, Claudia Calogero3, Iolanda Chinellato4, Piera Catania5, Vincenzo Ragazzo5, Michele Miraglia del Giudice6 (coordinatore)

1 A.O. G. Salvini, Garbagnate, Milano; 2 UOC Pediatria, Nido e Neonatologia, Ospedale “Dono Svizzero”, Formia (Latina); 3 SODs di Broncopneumologia, Azienza Ospedaliero-Universitaria Anna Meyer, Firenze; 4Dipartimento di Pediatria, Università di Verona; 5 UOC Pediatria, Nuovo Ospedale san Giuseppe, Empoli ; 6 Dipartimento della Donna del Bambino e di Chirurgia gen. e spec., II Università di Napoli

L’ossigenoterapia ad alti flussi (OAF), è un metodo di supporto ventilatorio a circuito aperto, sicuro, non invasivo e ben tollerato che negli ultimi anni è sempre più impiegato nel paziente pediatrico con distress respiratorio. Il razionale di tale metodica consiste nel lavaggio della CO2 nello spazio morto naso-faringeo, nel riscaldamento e umidificazione ottimale dei gas respiratori e nel fornire una pressione positiva che riduce il lavoro dei muscoli respiratori, mantiene l’apertura degli alveoli, previene le microatelectasie riducendo il mismatch ventilo-perfusorio, cioè la mancata corrispondenza fra ventilazione e perfusione. Nel trattamento della bronchiolite, ci sono molte osservazioni che suggeriscono risultati favorevoli mentre nell’asma non vi sono attualmente indicazioni.

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