L’importanza crescente degli studi sull’immunoterapia allergene-specifica condotti in “real-life”

Amelia Licari 1, Salvatore Barberi 2, Pietro Cantone 3, Ahmad Kantar 4, Alberto Martelli 5, Guido Pellegrini 6, Marco Sala 7, Giovanni Maria Traina 8, Cristoforo Incorvaia 9, Gianluigi Marseglia 1, Giorgio Ciprandi 10

1 Clinica Pediatrica, Ospedale San Matteo, Università di Pavia; 2 Pediatria, ASST Fatebenefratelli-Sacco, Milano; 3 UOC Pediatria, Ospedale S. Anna, Como; 4 Pediatria-Allergologia Pediatrica, Policlinico San Pietro, Ponte San Pietro, BG; 5 UOC Pediatria, Ospedale di Garbagnate, MI; 6 UOC Pediatria, Ospedale Città di Sesto San Giovanni, MI; 7 UOC Pediatria, Ospedale di Desio, MI; 8 UOC Pediatria e Neonatologia, Ospedale di Melzo e Cernusco sul Naviglio, MI; 9 Cardiac/Pulmonary rehabilitation Unit, ASST Pini/CTO, Milano; 10 Allergologia, Casa di Cura Villa Montallegro, Genova

Gli studi condotti in “real-life” offrono l’opportunità di ottenere dei risultati che sono riproducibili nella pratica clinica quotidiana. Infatti, gli studi controllati con placebo non rispecchiano le reali caratteristiche dei pazienti visitati quotidianamente. Questo concetto è particolarmente valido nel caso dell’immunoterapia allergene-specifica. In questo articolo si analizza e discute la letteratura più recente, che è stata pubblicata su questo argomento.

Globalmente, sono al momento disponibili 14 studi condotti in “real-life” per un totale di 9090 pazienti (una media di 699 pazienti per studio). Questo numero così elevato garantisce che le osservazioni non siano casuali e conferisce loro un ruolo chiave nella valutazione dell’efficacia e della sicurezza dell’immunoterapia specifica nella pratica clinica corrente.

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