La vaccinazione del bambino allergico a sostanze contenute nei vaccini

a cura della Commissione Farmaci Latice della SIAIP: Fabrizio Franceschini 1 , Paolo Bottau 2 , Silvia Caimmi 3 , Giuseppe Crisafulli 4 , Lucia Litoti 5 , Diego Peroni 6 , Francesca Saretta 7 , Mario Vernich 8 , Carlo Caffarelli 9

1 UOC Pediatria, Azienda Ospedaliero-Universitaria “Ospedali Riuniti”, Ancona; 2 UOC Pediatria, Ospedale di Imola; 3 Clinica Pediatrica, Fondazione IRCCS- Policlinico San Matteo, Pavia; 4 UO Allergologia, Dipartimento di Pediatria, Università di Messina; 5 UOC di Pediatria, Ospedale di Senigallia; 6 Clinica Pediatrica, Dipartimento di Pediatria, Università di Ferrara; 7 UOC di Pediatria, Ospedale di Palmanova; 8 UOC Pediatria, Ospedale di Bollate, Milano; 9  Clinica Pediatrica, Dipartimento di medicina clinica e sperimentale, Università di Parma

Diverse sostanze contenute nei vaccini possono causare reazioni di ipersensibilità, locali o sistemiche, potenzialmente gravi (es. anafilassi, orticaria generalizzata, wheezing, edema della glottide, dispnea, ipotensione, shock). Le reazioni allergiche a vaccini possono essere causate da diversi antigeni comprendenti antigeni vaccinali, proteine derivate dai terreni di cultura, agenti antimicrobici, conservanti, stabilizzanti, o altre componenti del vaccino. I bambini che hanno presentato una sospetta reazione allergica ad una componente del vaccino devono essere valutati da un allergologo per eseguire un adeguato iter diagnostico che individui la componente allergizzante e per i necessari consigli riguardanti le future vaccinazioni.

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