Editoriale

Giampaolo Ricci e Salvatore Barberi

Cari colleghi,

A differenza dei numeri precedenti ci è sembrato interessante segnalare un documento, un vero è proprio libro, free on line, pubblicato quest’anno dalla European Academy of Allergy and Clinical Immunology (EAACI): the White Paper. 

Il documento mette in luce quanto si conosce su ricerca, innovazione e qualità con 3 obiettivi principali:

1. presentare una valutazione critica delle malattie allergiche e del panorama asmatico in Europa insieme a un’analisi informata delle tendenze future;

2. stabilire gli standard di qualità e fornire orientamento e formazione per le pratiche di allergia e ricerca;

3. identificare e promuovere le priorità di ricerca e un migliore finanziamento della ricerca in caso di allergia, asma e immunologia clinica.

I capitoli sono suddivisi a loro volta in brevi sottocapitoli , affidati a diversi esperti anche italiani, in cui si evidenziano quali sono le mancanze relative all’argomento (gaps in knowledge) in oggetto e quali sono, in sintesi, le priorità della ricerca, la qualità dell’assistenza e gli approcci innovativi futuri. Come esempio prendiamo il sottocapitolo intitolato “early life events” curato da Ru-Xin Foong, e George du Toit all’interno del più ampio capitolo relativo al “Exposome in allergy and asthma”. È uno degli argomenti più dibattuti attualmente, in pratica si tratta delle modalità di divezzamento per prevenire la sensibilizzazione allergica. 

Presentando le lacune della conoscenza gli Autori cercano di sintetizzare cosa attualmente sappiamo e cosa ancora non sappiamo. Sappiamo che vi è un legame tra le malattie atopiche nell’infanzia comunemente indicato come “marcia atopica”. Sappiamo che ci sono studi che suggeriscono che i bambini che sviluppano eczema e sensibilizzazione allergica sono a rischio significativamente maggiore di sviluppo di asma più tardi durante l’infanzia. 

Ma ancora non sappiamo il meccanismo esatto di come si sviluppa la malattia allergica. Sappiamo che vi è una crescente prevalenza di allergia in tutto il mondo, e che la strada per prevenire lo sviluppo di malattie allergiche cercando di indurre tolleranza è passata da una strategia di eliminazione dell’alimento alla sua precoce introduzione. Ancora però i dati sono frammentari. Le priorità della ricerca devono permettere il completamento del follow-up di alcuni trial in corso ma la partenza di nuovi studi con l’obiettivo di prevenire la sensibilizzazione allergica indagando i fattori che possono influenzare la permeabilità cutanea (emollienti) o intestinale (microbioma) saranno determinanti. Nella qualità della assistenza sono indicate le consensus e le linee guida pubblicate alla luce delle quali si dovrebbe prendere una decisione clinica: sono riportate in sintesi le attuali indicazioni sulle modalità di divezzamento in bambini a rischio allergico e non. Come approccio innovativo viene proposto la collaborazione fra tutti i centri europei e gli studi di coorte in corso. In conclusione, in solo quattro pagine di questo libro vi è una sintesi completa su questo argomento a cui può fare riferimento sia un ricercatore di base che un clinico. Il libro è quindi molto completo, ogni pagina è densa di significato e di richiami bibliografici: ognuno potrà trovare gli argomenti di suo interesse appena aggiornati, sia del settore allergologico che immunologico. Riteniamo perciò che questo possa essere uno strumento utile per i nostri lettori.

Giampaolo e Salvatore

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