Asma grave in età pediatrica

Gian Luigi Marseglia (1), Roberto Bernardini (2), Sara Bozzetto (3), Renato Cutrera (4), Fabio Cardinale (5), Marzia Duse (6), Alberto Flores d’Arcais (7), Thomas Foiadelli (1), Amelia Licari (1), Enrico Lombardi (8), Michele Miraglia del Giudice (9), Giovanni Pajno (10), Guido Pellegrini (11), Eugenio Baraldi (3)

(1) Clinica Pediatrica Università di Pavia, Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo; (2) UOC Pediatria, Nuovo Ospedale 'San Giuseppe', Empoli; (3) Dipartimento Salute Donna e Bambino, Università di Padova; (4) Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma; (5) Ospedale Giovanni XXIII Bari; (6) Clinica Pediatrica, Università di Roma La Sapienza; (7) U.O. Pediatria, A.O. Legnano; (8) Ospedale Pediatrico Meyer, Firenze; (9) Dipartimento della Donna, del Bambino e di Chirurgia Generale e Specialistica, II Università di Napoli; (10) Clinica Pediatrica, Università di Messina; (11) Pediatria, A.O. Valtellina e Val Chiavenna

Nonostante la maggior parte dei bambini asmatici abbia una buona risposta alla terapia antiasmatica convenzionale, una quota significativa di pazienti continua a presentare sintomi persistenti, gravi o difficilmente controllabili. Nel bambino di età superiore ai 6 anni, l’asma è definito come grave qualora richieda un trattamento continuativo con alto dosaggio di steroidi inalatori corrispondente allo step terapeutico 4-5 delle linee guida GINA (Global INitiative for Asthma) per tutto l’anno precedente, o un trattamento con steroidi sistemici per un periodo superiore a 6 mesi nell’anno precedente, e nonostante ciò i sintomi non sono controllati, o peggiorano allo scalare della terapia stessa. Anche in età pediatrica, l’asma grave rappresenta una condizione clinica molto eterogenea, il cui impatto socio-economico assume proporzioni sempre più rilevanti. L’approccio terapeutico al paziente pediatrico con asma grave è a tutt’oggi basato sull’ottimizzazione delle terapie disponibili in associazione con la recente disponibilità del primo farmaco biologico per l’asma, gli anticorpi monoclonali anti-IgE, secondo le indicazioni delle più recenti linee guida internazionali.

Scarica il PDF