Allergy testing in children with low-risk penicillin allergy symptoms

Ilaria Testa

Scuola di Specializzazione in Pediatria, Università degli Studi di Perugia; Servizio di Immuno-Allergologia Pediatrica, Azienda Ospedaliero Universitaria S. Maria della Misericordia, Perugia

L’allergia alle penicilline è la più frequente allergia a farmaci, con un’incidenza tra lo 0,004% e lo 0,015%, anche se spesso riportata impropriamente in ambito pediatrico, condizionando la scelta dell’antibiotico da prescrivere. Tra le reazioni avverse più frequentemente riportate vi sono eruzioni maculo-papulari, vomito, diarrea, orticaria. Queste manifestazioni a basso rischio di reale allergia spesso sono risultato dell’infezione in atto e non della concomitante somministrazione di antibiotico. Non esistendo metodiche per una rapida e sicura diagnosi di reale allergia alle penicilline in Pronto Soccorso (PS) nel momento in cui questa venga riferita i pediatri generalmente evitano di prescrivere gli antibiotici segnalati. Il gold standard per la diagnosi di allergia alle penicilline si basa sull’esecuzione di 3 test: un prick-test, un test intradermico e infine la somministrazione del farmaco che confermerà o meno l’eventuale ipersensibilità; tuttavia tale processo richiede tempo e può risultare doloroso, soprattutto nel bambino, risultando quindi di difficile esecuzione. L’applicazione di questi test nell’adulto in Pronto Soccorso ha evidenziato che il 91.3% dei pazienti che riferisce allergia alle penicilline risulta in realtà negativo. In questo studio viene proposto di classificare i soggetti che riferiscono, alla valutazione in Pronto Soccorso Pediatrico, allergia alle penicilline secondo un questionario già utilizzato in un precedente studio effettuato dallo stesso gruppo su 500 bambini. Il questionario, che include domande riguardo l’età della diagnosi di allergia, il nome dell’antibiotico in causa, l’indicazione alla prescrizione e i sintomi presentati permette di identificare i soggetti a basso rischio di allergia ipotizzando che questi sarebbero quindi risultati negativi ai test di conferma di reale allergia alle penicilline.

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