Alimentazione complementare e prevenzione delle allergie alimentari: revisione della letteratura

a cura della Commissione Allergie Alimentari della SIAIP: Elvira Verduci 1, Annamaria Bianchi 2, Francesca Atzeri 3, Giulia Brindisi 4, Barbara Cuomo 5, Francesca Ferrara 6, Giusy Romano 7, Mauro Calvani 2

1 Dipartimento di Scienze della Salute Università degli Studi di Milano; 2 UOC di Pediatria, Azienda Ospedaliera S. Camillo Forlanini, Roma; 3 UOC Pediatria-Neonatologia ASST Rhodense P.O. Garbagnate Milanese; 4 Scuola di Specializzazione in Pediatria, Università degli Studi di Roma La Sapienza; 5 UOC Pediatria, Ospedale Belcolle, Viterbo; 6 Unità Operativa di Pediatria, ASST Fatebenefratelli Sacco, Milano; 7 Scuola di Specializzazione in Pediatria, Università “Magna Graecia” di Catanzaro

Con i termini alimentazione complementare o divezzamento si intende il periodo di transizione da una alimentazione esclusivamente lattea ad una dieta contenente altri alimenti, diversi dal latte. Negli ultimi anni numerose evidenze scientifiche hanno cambiato il nostro modo di pensare circa il possibile rapporto tra  il timing dell’introduzione dei complementary foods e il rischio di sviluppare allergie alimentari nelle epoche successive della vita. Le evidenze scientifiche disponibili oggi permettono di fare alcune specifiche raccomandazioni. Riguardo il timing di introduzione di alimenti potenzialmente allergizzanti nel loro complesso, l’evidenza suggerisce che la loro assunzione può avvenire in qualunque momento dopo il compimento del quarto mese di vita, una volta che l’introduzione dei complementary foods è iniziata, indipendentemente dalla modalità di allattamento e dal rischio atopico.

Per quanto riguarda la prevenzione della allergie alle arachidi, uno studio prospettico di intervento ha mostrato che nei bambini affetti da dermatite atopica severa o allergia all’uovo una introduzione precoce delle arachidi nella dieta (tra il quarto e l’undicesimo mese di vita) riduce il rischio di una successiva allergia. Per quanto riguarda l’allergia all’uovo, gli studi di intervento pubblicati in letteratura sono ormai diversi e dimostrano che soprattutto nei bambini con eczema moderato/grave, l’introduzione precoce (dal 4° al 6° mese) riduce l’allergia all’uovo.

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